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Un grave rischio che si può correre nel non regolarizzare un rapporto di lavoro di questo tipo è che il lavoratore domestico, nel corso del rapporto di lavoro o una volta terminatolo, possa decidere di fare causa al datore di lavoro richiedendo somme di denaro non giustificate o differenze retributive in sede di cedolini o liquidazione.

Conseguentemente, il datore di lavoro si troverebbe nella necessità di avvalersi di un legale per farsi assistere nel contenzioso, con conseguenti risorse economiche da impiegare.

Inoltre, per il fatto di non aver comunicato all’INPS l’assunzione si rischia una sanzione che può arrivare fino a 36.000 euro. Per il mancato versamento dei contributi INPS, sono dovute le sanzioni civili al tasso del 30% su base annua, in relazione all’importo dei contributi evasi, con un minimale di 3.000 euro.